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Quanto calore può sopportare il corpo umano? (Salute)

Quanto calore può sopportare il corpo umano?

Frequently Asked Questions - Salute

Categoria: Salute | Lunedi 28 Agosto 2023 - 11:46:00

Il corpo umano è progettato per sopravvivere a variazioni della temperatura ambientale, tuttavia, ogni organismo ha dei limiti oltre i quali le alte temperature possono diventare pericolose e causare gravi danni alla salute.

Il corpo umano e la sua temperatura ideale


Il corpo umano è considerato ad oggi una "macchina (quasi) perfetta".
Quindi quanto caldo il corpo può tollerare prima che insorgano i primi sintomi di malessere e quali sono i meccanismi per mantenere la temperatura interna entro valori accettabili?

Il nostro corpo funziona al meglio quando la sua temperatura si aggira intorno ai 37°C, quindi qualsiasi fluttuazione al di fuori di questa fascia può comportare conseguenze negative.

Quando la temperatura esterna sale, il corpo attiva dei processi di termoregolazione per disperdere il calore in eccesso e prevenire l'innalzamento della propria temperatura interna.
Il primo meccanismo primario è la sudorazione, che attraverso le ghiandole sudoripare, viene prodotto il sudore che, evaporando, porta via calore dalla superficie della pelle.

Con temperature moderate, fino a circa 30°C, questo meccanismo è sufficiente a mantenere l'omeostasi termica.

Corpo umano: vasodilatazione cutanea e la iperventilazione


Al crescere del calore esterno, però, la produzione di sudore da sola non basta più.
In questo contesto entrano in gioco anche la vasodilatazione cutanea e la iperventilazione.

I vasi sanguigni della pelle si dilatano per portare più sangue in superficie e favorire lo scambio termico con l'ambiente circostante.
Nel contempo, la frequenza respiratoria aumenta per ottimizzare la dispersione di calore con l'espirazione.
Grazie a questi accorgimenti aggiuntivi, il corpo riesce ancora a mantenere la temperatura interna nei valori fisiologici fino a circa 32-35°C di ambiente.

Temperatura corporea e heat strain


Oltre i 35°C iniziano i primi sintomi di stress termico, con sudorazione più intensa, aumento della frequenza cardiaca, vertigini e affaticamento.

Il corpo fatica a disperdere sufficiente calore e la temperatura interna tenderà lentamente a salire.
Si parla a questo punto di "heat strain" o affaticamento da caldo.
Per evitare che si trasformi in un'emergenza medica è consigliabile bere molti liquidi e riposarsi all'ombra per reidratare il corpo e consentire la ripresa dei normali valori.

Superata la soglia dei 38°C circa di temperatura interna, si può andare incontro a un colpo di calore vero e proprio, una condizione di emergenza potenzialmente letale.

I meccanismi di termoregolazione non sono più in grado di mantenere l'omeostasi termica e possono comparire sintomi gravi come mal di testa intenso, nausea, vomito, sudorazione abbondante con pelle calda e secca, vertigini, convulsioni.

In assenza di pronto intervento il corpo rischia di subire danni agli organi vitali per l'eccessivo calore.

La resistenza al caldo dipende anche da molti fattori soggettivi


In ambienti estremamente caldi, oltre i 40°C, persino i giovani e sani faticano a termoregolarsi in modo efficace.

In queste condizioni limite, anche soggetti allenati possono sviluppare problemi di stress termico e andare incontro a colpi di calore se non si prendono le dovute precauzioni.
I limiti di tolleranza del corpo dipendono comunque anche da fattori individuali come l'età, il sesso, la forma fisica, le patologie preesistenti.

Gli anziani, i bambini molto piccoli e le donne in gravidanza mostrano una risposta al caldo peggiore rispetto agli adulti.
Lo stesso vale per chi soffre di obesità, malattie cardiovascolari, disturbi renali o del sistema endocrino.

In queste categorie a rischio, la soglia di insorgenza dei primi sintomi di stress termico è più bassa, intorno ai 30-32°C.
Anche l'acclimatazione al caldo gioca un ruolo: chi non è abituato a temperature elevate tenderà a sopportarle di meno.

Conclusioni


In sintesi, possiamo dire che un corpo sano e giovane è in grado di tollerare temperature esterne fino a circa 32-35°C prima di avvertire i primi fastidi, attraverso i meccanismi di termoregolazione.

Bisogna comunque bere acqua regolarmente per reidratare il corpo e prevenire l'abbassamento dei liquidi corporei.
Sopra i 35°C si entra nella zona di stress termico, mentre temperature oltre i 40°C mettono a dura prova anche gli organismi più resistenti.

I soggetti fragili possono incontrare problemi già a partire dai 30°C per cui è sempre consigliabile ridurre l'attività fisica pesante, idratarsi a sufficienza ed evitare l'esposizione prolungata al sole nelle ore centrali della giornata.

Con attenzione ai segnali del proprio corpo e un po' di cautela è possibile godersi le calde giornate estive senza eccessivi rischi per la salute.

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