• Agricoltura biologica e coltivazioni cicliche

    Nell'agricoltura biologica le coltivazioni vengono fatte ruotare in modo ciclico, questo sistema permette un utilizzo più efficiente dei terreni e quindi delle loro risorse.
  • Conservazione dell'acqua e pianificazione urbana

    Le comunità possono adottare misure di conservazione dell'acqua, come la raccolta dell'acqua piovana o l'uso di toilette a risparmio idrico, per garantire che ci sia abbastanza acqua per le necessità quotidiane.
  • Aumento dell'inflazione e diminuzione della spesa pro capite

    Il fallimento della mitigazione climatica e dell’adattamento ai cambiamenti climatici, porterà ad una forte contrazione economica in risposta alla diminuzione dei consumi dovuta all'innalzamento dei prezzi dei prodotti, soprattutto alimentari.
  • Nutrimento della pianta

    Il saccarosio viene cosi trasportato alle varie parti della pianta, insieme all'amido primario formatosi dall'unione di più molecole di glucosio all'interno del cloroplasto.
  • Che cosa sono le radiazioni ionizzanti?

    Le radiazioni ionizzanti hanno una carica energetica elevata che permette, agli atomi della materia con la quale interagiscono, di essere ionizzati.

Le api sono importanti indicatori biologici dell'inquinamento

Api e inquinamento ambientale.

Sostanze inquinanti fanno ammalare le api

Animali - Api e inquinamento ambientale Foto da Pexel - Pixabay
Categoria: Animali | Martedi 17 Agosto 2021 - 12:19:49

Le api sono insetti importantissimi, vivono in colonie all'interno di alveari e sono organizzate in modo gerarchico.
L'ape più importante è l'Ape regina la quale detiene l'unicità di essere l'unica femmina fertile per la riproduzione.

Domande frequenti sul miele - Che cosa è il Miele?

Le altre api possono essere api operaie e api bottinatrici, poi ci sono le api maschio chiamate anche "fuchi".

Il lavoro fondamentale delle api


Quando si parla di api la prima cosa che viene in mente è la produzione di miele.
In realtà il vero contributo all'ambiente viene dato dalle api attraverso l'impollinazione di piante e fiori.

Questo processo è importantissimo per la fecondazione delle piante stesse e la produzione di fiori e frutti.

Impollinazione dei fiori dalle api


Il processo di impollinazione, che avviene anche in modo naturale attraverso il vento, viene moltiplicato dalle api durante la loro nutrizione di nettare che è prodotto dalle stesse piante proprio per richiamare gli insetti.

Le api che si adoperano di raccogliere il polline si chiamato "api bottinatrici".
Queste api, nutrendosi del nettare prodotto dai fiori, trasportano quello che gli rimane cosparso sul corpo su altre piante e fiori, favorendo cosi i processi di fecondazione della flora.

Come vivono le api?


Le api vivono in gruppi affiatati all'interno dell'alveare, prendendosi cura della sua integrità e funzionalità per la sopravvivenza dell'ape regina.
La vita delle api è basata sulla raccolta del nettare da piante e fiori e il suo mantenimento all'interno di una struttura complessa come l'alveare.

Nell'alveare ci sono le api magazziniere che hanno il compito di trasformare il nettare ricevuto dalle api raccoglitrici e trasformarlo in miele per poi depositarlo nelle relative celle.
Per fare ciò ingeriscono il nettare che successivamente rigurgitano, arricchito da alcuni enzimi, all'interno dei favi dell'alveare
Una volta giunto a maturazione, il miele contenuto nelle celle dell'alveare viene sigillato con una particolare cera creata dalle api stesse per rimanere protetto.

La popolazione di un alveare è stimata in circa 30mila/40mila api, tutte assoldate al servizio di un unica ape regina.
Il compito dell'ape regina è quello di deporre le uova nelle celle di cera dell'alveare (ogni cella conterrà un singolo uovo).

Il tempo necessario allo sviluppo e schiusa delle uova è di circa 2 settimane, al termine delle quali si avvia la metamorfosi che porta alla maturazione di ape operaia adulta.
In sostanza ogni 3 settimane circa vengono fatte nascere un numero elevato di api operaie che contribuiranno alla costruzione dell'alveare.

Sfruttamento delle api da parte dell'uomo


Lo sfruttamento delle api da parte dell'uomo risale a circa 10mila anni, infatti già dal periodo del Neolitico l'uomo iniziò a sfruttare le api in concomitanza alle prime attività agricole.

I prodotti derivanti dallo sfruttamento delle api, da parte dell'uomo, non si limitano al miele e alla cera ma si estendono anche al loro veleno, al polline, alla pappa reale e alla propoli.

  • Cera d'api
    La cera viene prodotta dalle api attraverso la secrezione da parte di alcune ghiandole che hanno nella parte inferiore del loro addome.
    La cera d'api una volta prodotta viene masticata più volte dalle stesse api per poi essere utilizzata durante la costruzione dell'alveare e per la riparazione di buchi e falle che possono crearsi successivamente.
    Il processo che porta alla produzione della cera d'api richiede tempo e risorse dell'ape stessa, si stima che per produrre una determinata quantità di cera, l'ape debba consumare otto volte il volume di cera in miele.
    Lo sfruttamento delle api da parte dell'uomo per la produzione di cera d'api è dovuta agli innumerevoli prodotti di tipo farmaceutico, alimentare e cosmetico che possono essere realizzati, oltre ovviamente alla produzione delle candele.

  • Veleno
    Il veleno delle api viene fatto fuoriuscire nel momento che l'ape punge un qualcosa o un qualcuno.
    L'uomo per estrarre il veleno dalle api ha, purtroppo, la necessità di ucciderle (dal momento che le api muoiono dopo aver punto).
    Per riuscire a raccogliere il veleno vengono inseriti dei particolari congegni elettrici nell'alveare che riescono, attraverso stimoli elettrici, ad indurre le api a pungere particolari lastre posizionate per la raccolta del veleno.

  • Polline
    Il polline è quella sostanza che sta alla base del processo di sopravvivenza delle api e del loro continuo e instancabile lavoro.
    Viene raccolto dalle api su piante e fiori e trasportato all'alveare attraverso delle sacche che hanno sulle zampe, viene utilizzato per alimentare la loro prole.
    Ad oggi l'uomo è in grado di sfruttare parte di questo polline sottraendolo all'ape stessa una volta entrata nell'arnia.

  • Pappa reale
    La pappa reale viene prodotta dalle ghiandole delle api operaie chiamate anche "api infermiere", che sono le più giovani, ed il cibo riservato all'ape regina e alle larve nei loro primi giorni di vita.
    La pappa reale viene utilizzata dall'uomo sia come integratore alimentare che come medicinale.

  • Propoli
    La propoli è una particolare sostanza che non viene prodotta direttamente dalle api, a differenza della cera d'api ma viene prelevata dai germogli di piante ed alberi.
    Le api utilizzano la propoli per la costruzione dell'alveare come una speciale colla per coprire buchi più o meno grandi.
    Questa sostanza è impiegata anche come arma antisettica per allontanare le infezioni di microbi fuori dell'alveare. E' utilizzata dall'uomo per uso medico e cosmetico.

Cosa succederebbe senza le api?


Essendo le api grandi impollinatori si avrebbero immediate ripercussioni sullo sviluppo di molte specie di piante e fiori.
Le sostanze come la cera d'api, il miele e la pappa reale scomparirebbero dalla faccia della terra, non potendo essere prodotte in modo alternativo.

Le api sono fra gli insetti con il numero di specie maggiore, si stima che ce ne siano circa 16mila differenti che sono state nel tempo suddivise in 7 grandi famiglie.

Senza il processo di impollinazione perpetrato dalle api, molte tipologie di piante non riuscirebbero ad auto impollinarsi, potendo fare affidamento solo sulla presenza di vento.

Le api e il cambiamento climatico


Il cambiamento climatico sta alterando lentamente gli equilibri naturali degli ecosistemi e le funzioni che ogni "attore" presente in questi habitat ha in modo importante e indispensabile.

La scomparsa delle api condannerebbe molte specie di piante all'isolamento e conseguente estinzione.
Il processo di impollinazione delle api è fondamentale per moltissimi tipi di piante che altrimenti non sarebbero in grado di riprodursi o di sviluppare fiori e frutti.

La morte di queste piante destabilizzerebbe le catene alimentari di altrettanti insetti ed erbivori che, a loro volta scomparendo, priverebbero altri esseri viventi di sostentamento alimentare.

Sarebbe una lenta catastrofe naturale, pesante e incontrovertibile.
L'ennesima strage di vita causata dalla presenza del peggior essere vivente sulla Terra, l'uomo.

Domande & Risposte sul cambiamento climatico
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