Cambiamenti climatici e agricoltura intensiva
Agricoltura - Intensiva
Agricoltura intensiva
L'agricoltura intensiva è una tecnica di produzione agricola che punta tutto su la maggiore produttività nel minor tempo possibile, a discapito della fertilità del terreno, diversamente dall'agricoltura estensiva. Da questa tecnica si hanno costi contenuti (si predilige la "monocoltura ossia piantare un unica tipologia di piante) e un maggior utilizzo di pesticidi, unita all'utilizzo di concimi chimici ad alto nutrimento.
I processi dell'agricoltura intensiva
I processi utilizzati nell'agricoltura intensiva, hanno permesso all'uomo di moltiplicare i raccolti
e migliorarne la qualità, senza incidere sulla struttura delle coltivazioni stesse.
Le variazioni genetiche effettuate sulle coltivazioni, unite all'utilizzo di concimi potenziati e a
quello dei pesticidi, ha portato allo sfruttamento limite delle coltivazioni,
tirando fuori il massimo da un terreno e sfruttandolo fino al limite.
La coltivazione intensiva è stata da sempre utilizzata maggiormente in luoghi
dove la siccità estiva limitava la produzione di foraggio per il bestiame in allevamento,
ancora oggi vengono preferite le colture di piante di vite e ulivo in zone con periodi di siccità
maggiori o più intensi.
Questo è dovuto al fatto che certe tipologie di piante sono più resistenti alle siccità
così come le piante di agrumi hanno più bisogno di territori contenenti irrigazioni permanenti.
I danni causati dall'agricoltura intensiva
L'agricoltura intensiva è una delle tante cause dei cambiamenti climatici dal momento che fa un uso considerevole di combustibili fossili come il petrolio,
unito ad un abuso di fertilizzanti e pesticidi e, come se non bastasse, ad uno sfruttamento eccessivo
delle risorse idriche a disposizione su uno stesso territorio.
Nonostante l'agricoltura intensiva abbia nel tempo migliorato le condizioni di lavoro, tempi e quantità dei raccolti,
ha nel contempo contribuito fortemente alla sterilizzazione dei terreni.
I processi dell'agricoltura intensiva
hanno determinato profondi mutamenti nei terreni, modificando il ciclo naturale dell'acqua, dei minerali e la rigenerazione dei nutrienti.
La gestione del bestiame e l'utilizzo di pesticidi hanno permesso una profonda e radicale degenerazione chimica e biologica dei terreni, impoverendoli e destabilizzando tutto il loro ciclo zoologico.
Le alternative all'agricoltura intensiva
Esistono più alternative all'utilizzo intensivo dell'agricoltura, come ad esempio la sostituzione dei concimi alterati chimicamente
con l'utilizzo del letame (utilizzato già dai tempi del Medioevo), oppure optando per le varie tecniche di agricoltura a rotazione.
Queste tecniche agricole consistono nell'alternare colture diverse sullo stesso terreno, in modo da diversificare lo sfruttamento del terreno stesso in quantità diverse in funzione dei vegetali coltivati e migliorando il raccolto.
Questo sistema, oltre a rendere il terreno più fertile, consente di limitare la proliferazione dei parassiti grazie allo spostamento delle coltivazioni da una zona all'altra.
In ultimo si possono utilizzare le colture biologiche che permetterebbero di ridurre l'utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, molto ostili all'ambiente e tra i responsabili dei cambiamenti climatici.
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