Conflitto in Ucraina spinge il mondo nell'era del carbone

Guerra Russia-Ucraina: ritorno al carbone e gas serra a livelli record.

Utilizzo del carbone per alimentare le centrali elettriche

Politica - Guerra Russia-Ucraina: ritorno al carbone e gas serra a livelli record
Categoria: Politica | Venerdi 11 Marzo 2022 - 16:40:07

La guerra è un conflitto aperto e dichiarato fra due o più stati che arrivano all'uso delle armi per far valere i propri diritti e/o reclamare proprietà economiche/terriere.

Ma la guerra non è fatta solo di morti e feriti, bensì anche di povertà, annullamento dei diritti civili, cambio delle regole e delle leggi nei paesi coinvolti e di un tale stravolgimento della vita di ogni persona che porta a perdere qualsiasi traguardo raggiunto (economico, sociale e civile).

Guerra Russia-Ucraina: una guerra che uccide l'ambiente


Da due settimane il conflitto tra Russia e Ucraina imperversa nella nostra vita quotidiana, invadendo stampa, tv e social media.
La guerra, come la conosciamo oggi, non è fatta solo di bombe e missili ma anche di informazione deviata, ritorsioni economiche e minacce sulle fonti energetiche.

Nella storia dell'uomo ogni guerra, dalla più antica all'ultima di 70 anni fa, ha portato solo morte e distruzione di interi territori e delle sue popolazioni.
Ha fatto piombare nella povertà tanti popoli a vantaggio di altri, ha cambiato il destino di milioni di persone, ha modificato l'assetto socio-economico di intere generazioni future e infine ha danneggiato l'ambiente nel quale ogni nostra vita (e speranza futura) può continuare ad esistere.

Come ieri anche oggi l'ambiente entra ufficialmente in guerra, una guerra che implica l'uso di materiali non certo green.

Conflitto Russia-Ucraina: il ritorno del carbone


L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia sta portando il mondo a rispolverare una delle materie prime più inquinanti al mondo, il carbone.

L'utilizzo di questo combustibile fossile viene giustificato dalla drastica riduzione di disponibilità del gas da parte di quei paesi, come l'Italia, che soffrono da sempre di una loro autonomia energetica.
Le minacce fatte dalla Russia sulla conseguente riduzione delle forniture di gas ai paesi occidentali, riporta all'esigenza di dover riattivare le vecchie centrali a carbone per poter sostenere la produzione di energia elettrica.

L'Agenzia Internazionale per l'Energia (International Energy Agency, IEA), in un suo rapporto pubblicato l'8 Marzo, fa il punto su quanto questa scelta porterà alla produzione in atmosfera di grandi quantità di gas serra.
Già nel 2021 le emissioni di CO2 (anidrite carbonica) hanno avuto un aumento del 6% facendo registrare un maggiore incremento di CO2, portandolo al livello più alto mai registrato, nonostante siano stati fatti dei precisi accordi per riuscire a limitare un conseguente aumento delle temperature globali nei prossimi anni contrastando il cambiamento climatico.

L'IEA denuncia che le emissioni di anidrite carbonica hanno ormai superato i valori che si erano registrati nel corso del 2020, grazie alla riduzione degli spostamenti a causa della pandemia del Covid-19.
La ripresa delle attività, a seguito di una debole ma crescente ripresa economica, ha vanificato i risultati raggiunti a livello ambientale e ridotto gli impegni presi nel Rapporto Onu 2021 dai maggiori leader mondiali durante la Cop26 di Glasgow.

L'influenza del carbone sui gas serra


Come sappiamo da tempo la Cina è uno dei paesi che fa ancora un uso sconsiderato del carbone e, conseguentemente risulta essere il primo al mondo per rilascio di anidrite carbonica in atmosfera.
Essendo la Cina anche uno dei maggiori paesi in termini di popolazione, nel 2021 ha causato l'aumento del 33% di CO2 a livello globale, producendone oltre 11 miliardi di tonnellate.

Questi valori sono stati raggiunti in relazione ad un forte e rapido aumento della domanda di energia elettrica che è stata pari al 10% in più rispetto all'anno precedente.

Anche in India c'è stato un importante aumento di oltre il 12% rispetto all'anno precedente, mentre negli Stati Uniti c'è stata un inversione di tendenza che ha portato ad una riduzione delle emissioni inquinanti pari al 4% rispetto all'anno 2019, cosi anche per l'Europa che sono scese del 2,4% in un anno.

Quanto inquina una centrale a carbone?


L'aumento dei gas serra è stato fortemente condizionato dal rimpiazzo del gas con il carbone, un combustibile fossile o roccia sedimentaria che viene estratta dalle miniere sotterranee o a cielo aperto e che può essere anche prodotto artificialmente.

Questo combustibile fossile può arrivare ad emettere quasi il doppio dei gas serra prodotti da una centrale a gas, Infatti a parità di energia ottenuta, le emissioni di CO2 emesse dal carbone sono circa il 30% in più di quelle prodotte dalla combustione di petrolio, arrivando al 70% circa rispetto al gas naturale.

Lo sfruttamento del carbone, per la produzione di energia elettrica, è uno dei fattori principali delle emissioni inquinanti di origine antropica, per questo è una delle principali cause dell'effetto serra e quindi del conseguente Global Warming.

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