In Perù c'è stato un nuovo disastro ambientale in meno di due settimane

Perù, ennesimo disastro ecologico con nuovo sversamento di petrolio.

La compagnia petrolifera spagnola Repsol ritenuta responsabile del disastro

Disastri ambientali - Perù, ennesimo disastro ecologico con nuovo sversamento di petrolio
Categoria: Disastri ambientali | Venerdi 28 Gennaio 2022 - 16:30:54

In Perù è avvenuto l'ennesimo disastro ambientale causato dallo sversamento di petrolio in meno di due settimane.

Disastro ecologico in Perù: 6 mila barili di petrolio in mare


Circa dieci giorni dopo la catastrofe del 15 gennaio in Perù si è verificata un altra fuoriuscita di petrolio che ha visto la società spagnola Repsol come principale responsabile e accusata di negligenza, dopo aver mentito sulle cause del disastro.

Martedì 25 Gennaio la marina peruviana ha dato conferma di una nuova fuoriuscita di greggio dalla raffineria di La Pampilla che si trova sulla sulla costa a circa 30 chilometri a nord di Lima.

Disastro petrolifero in Perù: la Repsol respinge le sue responsabilità


Il capitano della nave petroliera Mare Doricum, Giacomo Pisani, ha accusato la società Repsol di aver nascosto la vera entità del danno ambientale e di aver cercato addirittura di attribuire queste responsabilità allo stesso capitano italiano.

Giacomo Pisani ha cosi fatto avere alle autorità peruviane dei documenti, rivelati anche dal quotidiano spagnolo El País, da dove emerge chiaro il contrasto fra il capitano Pisani e la stessa raffineria della Repsol dopo l'incidente di Ventanilla.

Le autorità peruviane giudicano il danno ambientale come non preoccupante e sotto controllo, quantificando una fuoriuscita di petrolio relativamente piccola, nonostante non siano ancora ben chiare le reali entità del danno ecologico e le quantità di greggio riversati in mare.

Disastro ambientale in Perù: le responsabilità penali e civili


Oltre alla giustificata rabbia e indignazione del popolo andino nei confronti della compagnia petrolifera spagnola Repsol, ci sono all'orizzonte tutta una serie di responsabilità penali e civili che verranno successivamente identificate e addossate ai vertici responsabili della società Repsol.

Si ritiene tra l'altro che la stessa società, ritenuta da più parti responsabile dell'incidente, abbia considerato l'accaduto in modo non sufficientemente adeguato alla gravità dell'incidente stesso, sottovalutando la fuoriuscita di greggio in mare e addirittura dando l'allarme in ritardo.

A seguito dell'accaduto il Pubblico Ministero Ariel Tapia Gómez ha fatto disporre il divieto di espatrio per i prossimi 18 mesi nei confronti di tutti i vertici della compagnia spagnola Repsol.

Vengono altresì indagati per reati ambientali il direttore esecutivo Jaime Fernández–Cuesta ed altri tre funzionari della Repsol.

Le accuse vengono mosse agli indagati per entrambi gli sversamenti avvenuti in mare nel primo mese del nuovo anno, i quali rischiano anche, secondo informazioni trapelate dai media peruviani, una multa di 138 milioni di dollari.

Petrolio nelle acque peruviane: le conseguenze resteranno per anni


Il danno arrecato all'ambiente ha coinvolto circa 50 chilometri di costa, comprendenti ben 21 spiagge che si trovano tra CallaoCallao e Lima e che sono considerate due aree naturali protette.

La fuoriuscita di petrolio ha creato una marea nera che si sta spostando verso nord, distruggendo la fauna e la flora nelle zone limitrofe famose per la loro elevata biodiversità.
I danni che si stanno causando a questo territorio potrebbero porteranno strascichi per anni, oltre ai ritardi che s stanno registrando nelle operazioni di bonifica e contenimento del greggio riversato in mare.

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