Piantare miliardi di alberi per aiutare la Terra a respirare

Mille miliardi di alberi contro il Global Warming.

Miliardi di alberi per aspirare più CO2 e contrastare i cambiamenti climatici

Soluzioni - Mille miliardi di alberi contro il Global Warming Foto di Sasin Tipchai da Pixabay
Categoria: Soluzioni | Lunedi 5 Ottobre 2020 - 23:31:45

Ad oggi le emissioni di CO2 registrate in tutto il mondo ogni anno sono circa 37 miliardi di tonnellate, una quantità enorme che non possiamo più permetterci di mantenere nell'aria del nostro pianeta Terra.

Piantare alberi - Una soluzione semplice ed economica


Sembra un concetto scontato ma non lo è, piantare nuovi alberi è ciò che l'umanità avrebbe dovuto fare già da un quarto di secolo fà.
Eppure nonostante le continue, e sempre più ricorrenti prove, di un cambiamento climatico esistente e sotto gli occhi di tutti noi, continuiamo a parlare, parlare e ancora parlare, senza finalizzare in azioni concrete le buone intenzioni che da anni tutti gli stati promettono di attuare.

Ci sono svariate soluzioni, più o meno economiche e più o meno difficili da attuare, che sono alla portata della nostra società tecnologica e avanzata.
L'idea, paventata dai più illustri scienziati e studiosi di tutto il mondo, è quella di avviare una massiccia riforestazione del pianeta, coinvolgendo quanti più paesi possibili e unendo le forze industriali, tecnologiche ed economie per accelerare il più possibile questo processo.

I luoghi dove potrebbe risultare più conveniente l'azione di riforestazione potrebbero essere le grandi foreste pluviali tropicali che si trovano nelle regioni comprese tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno.

Questi polmoni terrestri, fondamentali per il contrasto ai cambiamenti climatici, sono presenti in varie parti del mondo come nel Sud-Est Asiatico che comprende l'Indonesia, la Birmania e la Papua-Nuova Guinea.
Inoltre anche nella fascia settentrionale e orientale dell'Australia sono presenti foreste pluviali tropicali, cosi come possiamo trovarne nell'Africa Sub-Sahariana dal Camerun, nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sud America (la grande foresta in Amazzonia che continua a bruciare da mesi), nelle zone dell'America Centrale come in Bosawás e nella Penisola dello Yucatán-Belize-Calakmul, o ancora su molte isole dell'Oceano Pacifico come ad esempio le Hawaii.

Insomma, ce ne sarebbero tante di foreste da ravvivare, basterebbe avere la giusta determinazione e riuscire a raccogliere i necessari fondi per cominciare un opera straordinariamente importante quanto fortemente necessaria.

Garanzie e risultati della riforestazione globale


Le garanzie e i risultati di una massiccia riforestazione scontati, diversamente invece dai tempi che occorrerebbero per avere dei risultati concreti a livello climatico.

E' già, perchè l'incessante lavoro svolto dalle foreste è in grado si, di assorbire grandi quantità di CO2 contribuendo al ripristino di tutti quegli habitat naturali, ma richiederebbe tempi lunghi vista la lenta crescita che ha la vegetazione.

Infatti un operazione di rimboschimento di tali dimensioni richiederebbe comunque 30/40 anni di tempo (tempo medio di crescita per gli alberi) prima che l'assorbimento del carbonio sia delle quantità attese.

Una tale iniziativa consentirebbe, nel tempo che necessita, la riduzione di un terzo della quota di CO2 che causa l'effetto serra.

Questa riduzione permetterebbe di mantenere il surriscaldamento del pianeta sotto gli 1.5 gradi e nel contempo, ci darebbe anche il tempo utile per poter realizzare quella rivoluzione energetica tanto blasonata ma non ancora avviata su scala globale.

E' molto importante considerare anche il fatto che queste grandi foreste pluviali hanno la capacità di ospitare numerose specie animali e vegetali, garantendo una forte ed espansiva biodiversità.

Caratteristiche importanti che si trovano anche nelle foreste pluviali temperate presenti in foresta pluviale temperata: sono le foreste pluviali caratteristiche delle regioni temperate nel Nord America, in Giappone, Taiwan (nel sud della Cina), in Corea, nella costa orientale Russa, in Nuova Zelanda e in Australia.

I numeri di un operazione ambientale senza precedenti


La natura è l'unica soluzione che può salvarci dalla catastrofe dei cambiamenti climatici, lo scienziato britannico Thomas Crowther, il famoso studioso specializzato in ecologia degli ecosistemi afferma che la quantità di carbonio che si riuscirebbe ad immagazzinare attraverso la riforestazione di oltre mille miliardi di alberi in tutto il mondo, sarebbe molto più alta di quella che potremmo far assorbire attraverso qualsiasi altra soluzione.

Combattere la malattia della natura con la natura stessa è l'auspicio di molti scienziati come Thomas Crowther, le soluzioni naturali implicano tempi maggiori ma assicurano un assoluta genuinità dell'operato da parte dell'uomo e soprattutto una più sicura e concreta riabilitazione dei livelli di ossigeno nell'aria.

Si stima che, con un forte rimboschimento mirato ai luoghi di maggior impatto ambientale, si possa arrivare ad un riassorbimento superiore alle 90 tonnellate di CO2 ogni anno.

I luoghi sono fondamentali per un efficace rimboschimento


Scegliere luoghi abbandonati, terreni degradati e non coltivati sembra l'idea migliore e meno invasiva.
Diversamente si potrebbero trovare ostacoli al raggiungimento degli obbiettivi prefissati, come ad esempio piantando alberi in zone spesso innevate durante la maggior parte dell'anno.

Tali scelte sarebbero in parte controproducenti dal momento che si rischierebbe una forte diminuzione dell'albedo nei confronti dei raggi solari, depotenziando l'effetto di riflessione degli UV.

L'ONU ha lanciato la sfida del rimboschimento attivo a tutti paesi comunitari chiamato "Bonn Challenge".

E' una sfida per raggiungere un obiettivo globale ripristinando ben 150 milioni di ettari di paesaggi degradati e disboscati entro il 2020 ed altri 350 milioni di ettari entro il 2030.

Questa iniziativa non ha solo lo scopo di contrastare il Global Warming ma anche di rispondere al pesante problema che riguarda il degrado del suolo che colpisce più di 3 miliardi di persone e oltre il 30 per cento della terra arabile presente nel nostro pianeta.

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