• Pianta di Tasso

    Il tasso europeo (Taxus baccata) è una delle piante più longeve d'Europa, alcuni esemplari isolati hanno raggiunto i 3.000 anni di età.
  • Eutrofizzazione: provenienza delle sostanze fertilizzanti

    A causa delle attività antropiche (attività umane), l’eutrofizzazione dell'acqua può subire una forte accelerazione del processo di invecchiamento.
  • Microclima: progettazione degli spazi esterni e delle aree verdi

    Una profonda conoscenza del microclima è importante anche per la progettazione degli spazi esterni e delle aree verdi come ad esempio la scelta delle piante da coltivare in un giardino o in un parco.
  • Come nasce il vento: alta pressione e bassa pressione

    La pressione dell'aria, chiamata pressione atmosferica gioca un ruolo fondamentale nella nascita e lo sviluppo dei venti.
  • Biodegradazione ultima

    Quando in un materiale biodegradato rimane solo carbonio inorganico, si parla di biodegradazione ultima, che determina la natura di questi prodotti finali, nati da tale processo, in sostanze stabili, chiamate cosi perchè non possono subire ulteriori processi di degradazione.

Grande tragedia sulle Alpi: Crollo del ghiacciaio della Marmolada

Ghiacciaio della Marmolada: Enorme frana travolge alpinisti.

Tragedia sulle Alpi nel ghiacciaio della Marmolada.

Disastri ambientali - Ghiacciaio della Marmolada: Enorme frana travolge alpinisti Foto di Nel Cuore - Animali e Ambienti
Categoria: Disastri ambientali | Lunedi 4 Luglio 2022 - 17:12:43

Enorme massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della Marmolada, si tratta di un saracco all'altezza della vetta della Marmolada (nelle Dolomiti), più precisamente nella zona di Punta Penia.

Tragedia sulla Marmolada: cascata di ghiaccio e rocce a 300 km/orari


Il grande saracco che si è distaccato dalla cima del ghiacciaio della Marmolada è stato causato da più fattori, come spiegato dagli esperti climatologi.

Purtroppo c'è stata una concomitanza di 2-3 settimane di alte temperature mai registrate in questo periodo dell'anno che hanno permesso di sciogliere quella poca neve/ghiaccio che si era accumulata durante un inverno assai caldo e povero di precipitazioni nevose.

La stazione di rilevamento dell’Arpav che si trova in quota, aveva registrato temperature record anche nelle ore precedenti al collasso del saracco.

Complici anche i cambiamenti climatici, che da anni stanno creando un sempre maggiore disequilibrio fra l'atmosfera e le temperature a terra.

Nelle ore precedenti al distacco, sulla cima della Marmolada, a quota 3.343 metri dal livello del mare le temperature erano ben oltre i zero gradi (lo zero termico era a 4.100 metri).

Scioglimento del ghiaccio: acqua fra le crepe della roccia


A seguito di almeno due mesi (Maggio e Giugno) caratterizzati da elevate temperature molto al di sopra della media del periodo, l'insieme dello strato di ghiaccio e neve superficiale, si è trasformato in acqua.

Queste masse d'acqua si sono lentamente infiltrate all'interno delle rocce tramite le crepe, dando vita a piccoli ruscelli che pian piano hanno scavato destabilizzando la base del ghiacciaio e fornendo una continua e sempre maggiore pressione.

Quest'ultima ha cosi fatto letteralmente esplodere una parte della roccia del ghiacciaio il ghiaccio che la contiene, facilitando anche lo scorrimento basale a valle.

Disastro sulla Marmolada: E' già successo?


Purtroppo si, durante la notte del 3 dicembre 1916, quando una grande massa di neve e ghiaccio si distaccò da un costone settentrionale, travolgendo il villaggio della riserva al Gran Poz.
Morirono circa 300 soldati austriaci che furono travolti durante il sonno, all'interno di baracche fatte di legno, costruite come rifugio durante la guerra.

Anche due anni fa, nel Dicembre 2020, ci fu un crollo di un enorme massa nevosa in un altro punto della Marmolada, il crollo invase il rifugio Pian dei Fiacconi, ad una quota 2.626 metri.
L'evento catastrofico non fece vittime ma solo perchè l'impianto era chiuso, cosi come la stagione invernale non era stata ancora avviata (anche per causa COVID).

In altre occasioni ci furono ulteriori episodi di cedimenti e crolli strutturali come nel nel 2009, 2011 e nel 2014, ma mai con tanta forza distruttiva come quella mostrata nell'ultimo evento, dove per il momento le vittime sono salite a 8 e i dispersi solo almeno 22, quindi il numero delle vittime potrebbe diventare maggiore a una trentina.

Domande & Risposte sul cambiamento climatico
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