I primi eco-computer che riproducono la biodiversità
Eco-computer che imitano gli ecosistemi naturali.
Sviluppati sistemi informatici che simulano il funzionamento degli ecosistemi naturali
Un team di ricercatori ha sviluppato i primi eco-computer che imitano gli ecosistemi, si chiamano Erc e si ispirano ai meccanismi della biodiversità.
Eco-computer che riproducono ecosistemi e la loro biodiversità
Un team di ricercatori dell'Università del Vermont ha sviluppato i primi "eco-computer", dei sistemi informatici che imitano il funzionamento degli ecosistemi naturali e la loro biodiversità.
Chiamati ERC (Ecosystem-inspired Computing Systems), questi computer sono progettati per comportarsi come sistemi ecologici reali, con varie componenti interconnesse che interagiscono tra loro come in natura.
Come funzionano gli Eco-computer ERC?
Gli ERC sono formati da piccoli processori che funzionano in parallelo, ognuno con il proprio set di istruzioni, e che comunicano tra loro scambiandosi dati ed informazioni, proprio come avviene tra specie diverse in un ecosistema.
I ricercatori hanno dotato ogni "specie" di processore di strumenti per l'apprendimento automatico, in modo che il sistema nel suo complesso possa adattarsi in risposta ai cambiamenti, esattamente come gli ecosistemi naturali si evolvono nel tempo.
Questo nuovo paradigma di computing distribuito e parallelo, ispirato dalla natura, potrebbe aprire la strada a una nuova generazione di sistemi informatici più veloci, flessibili, scalabili e resilienti.
I primi prototipi di ERC sono stati in grado di svolgere compiti di classificazione delle immagini e previsioni finanziarie con una potenza di calcolo e una accuratezza simili a quelle dei moderni sistemi di deep learning, dimostrando il potenziale di questo approccio innovativo.
Gli eco-computer potrebbero trovare applicazioni in molti ambiti, dalla robotica alla cybersecurity, ottimizzando le prestazioni computazionali e fornendo al contempo una maggiore stabilità e affidabilità grazie alla loro natura distribuita e ridondante, proprio come negli ecosistemi naturali.
Si profila all'orizzonte una nuova era di sistemi di intelligenza artificiale "ecologici" e sostenibili sui quali si potranno sviluppare ulteriori implementazioni informatiche volte al miglioramento delle tecniche di contenimento dell'inquinamento ambientale causato dagli esseri umani.
Quali sono le possibili applicazioni degli eco-computer nella cybersecurity?
Gli eco-computer potrebbero essere utili per la cybersecurity in diversi modi:
- Resilienza agli attacchi
I sistemi distribuiti e ridondanti come gli ERC sono più resistenti agli attacchi informatici che prendono di mira singoli componenti.
Anche se alcuni processori vengono compromessi, il sistema nel suo complesso può continuare a funzionare.
Questo rende più difficile per gli hacker bloccare o danneggiare il sistema. - Rilevamento delle intrusioni
I singoli processori all'interno di un ERC possono monitorare i propri vicini e rilevare comportamenti anomali che potrebbero indicare un attacco.
Come in un ecosistema, il sistema nel suo insieme può percepire queste sottili variazioni e generare un alert. - Apprendimento adattivo
La capacità degli ERC di adattarsi nel tempo per ottimizzare le proprie prestazioni può essere sfruttata anche per aggiornare continuamente i sistemi di sicurezza e difendersi da nuove minacce.
Man mano che il sistema rileva intrusioni o attacchi, "impara" a riconoscerli e rafforzare le proprie difese. - Diversità dei componenti
La presenza di molteplici processori eterogenei, come specie diverse in un ecosistema, rende gli ERC un ambiente sfavorevole per gli attacchi che sfruttano le vulnerabilità di un particolare sistema o componente.
La diversità migliora la cyber resilienza complessiva.
Le caratteristiche di autogestione, adattabilità e biodiversità degli eco-computer li rendono potenzialmente preziosi per creare sistemi di cybersecurity più avanzati, flessibili ed efficaci contro le minacce odierne.